29 settembre 2018, ore 17:00
«Una nuova speranza nella “lacerazione” della città: la chiesa esterna di Santa Grata»
Paolo Mazzariol

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L’ECO DI BERGAMO

VENERDÌ 28 SETTEMBRE 2018

Una conferenza sulla chiesa esterna di Santa Grata

Città Alta. Domani alle 17 incontro con l’architetto Paolo Mazzariol nel bicentenario del «ripristino» del monastero

Camminando per via Arena, a Bergamo Alta, si è quasi costretti a fermarsi per ammirare un portale, realizzato nel 1649, con due telamoni ai lati e sopra le immagini della Vergine con il Bambino, di san Benedetto e di santa Grata. Entrando, si accede a un vestibolo con una settecentesca finta volta a stucco, e quindi alla splendida aula di una chiesa ornata da opere figurative e dorature, sapientemente integrate nelle loro diverse stratificazioni barocche e del primo Novecento. Proprio in tale sede, domani alle 17, l’architetto Paolo Mazzariol terrà una conferenza sul tema «Una nuova speranza nella “lacerazione” della città: la chiesa esterna di Santa Grata»; l’incontro è compreso in un ampio programma di iniziative predisposto sotto la guida della professoressa Mariarosa Cortesi per ricordare il bicentenario del «ripristino» – nel dicembre del 1817 – del monastero di Santa Grata in Columnellis, che precedentemente era stato vittima delle soppressioni napoleoniche. Membro dell’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo, Mazzariol aveva curato nel 2001 una pubblicazione sulla chiesa esterna di Santa Grata: «A questo primo libro – spiega – fece seguito un altro a cura di Mariarosa Cortesi e Giordana Mariani Canova sul “Legendario” di Santa Grata, un prezioso manoscritto miniato del XIII secolo. Nei prossimi mesi la collana si arricchirà di un ulteriore volume collettivo, dedicato all’intero complesso monastico». Mazzariol giustifica così il titolo della conferenza: «L’aspetto architettonico della chiesa esterna del monastero delle benedettine, destinata ad accogliere i laici durante le celebrazioni, è il capitolo finale di un processo di ammodernamento e ampliamento del complesso iniziato negli anni Sessanta del Cinquecento. Fu davvero una “rinascita”. In quell’epoca, a Bergamo, la situazione doveva essere piuttosto vivace dal punto di vista del dibattito architettonico: si stava avviando il progetto del Palazzo Nuovo, dove oggi ha sede la Biblioteca Mai, mentre stentavano a procedere i lavori della fabbrica del Duomo; si avvertiva l’esigenza di sperimentare e applicare nell’edilizia sacra le volontà della Controriforma, dopo la conclusione del Concilio di Trento (1545-1563)». Per diversi aspetti, la chiesa esterna di Santa Grata in Columnellis andò a costituire un primo modello di riferimento: «Nel 1617 l’arciprete Giovanni Battista Moiolo diede alla stampe “Quattro dialoghi” sull’allora Cattedrale di San Vincenzo, che nel secolo successivo sarebbe stata definitivamente dedicata a sant’Alessandro. Moiolo sottolineava come la chiesa di Santa Grata venisse allora indicata dai capomastri bergamaschi tra gli esempi a cui ispirarsi anche nella riconfigurazione della più importante basilica cittadina».

GIULIO BROTTI

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